Mi è sembrato quindi interessante monitorare, oltre alle serie storiche, la radioatività in ambienti diversi. Qui sotto riporto le mie osservazioni su
La postazione di riferimento
La radioattività all'interno e all'esterno
della mia abitazione
La radioattività al variare dell'altezza
La radioattività con la bora
La radioattività con i tubi catodici
con una premessa: come ho già detto la mia attrezzatura è
molto rudimentale e quindi potrei aver colto variazioni dove in
realtà non ce ne sono o aver perso variazioni effettivamente
esistenti. Non ho idea, in particolare, di quanto il contatore sia
in grado di rilevare la radiazione alfa. Quindi tutti questi dati
vanno, in realtà presi con beneficio di inventario.
Tengo, generalmente, il contatore Geiger sempre in un posto ed
ho fatto in questa posizione tutte le misure che ho riportato nelle
serie storiche.
Ho preso questo luogo, all'interno del mio appartamento,
come punto di riferimento.
Osservazioni sul punto di riferimento:
La postazione di riferimento
Poiché non sono in grado di dare misure oggettive della
radioattività in Röntgen o Sievert (per farlo dovrei
avere uno strumento tarato in laboratorio dal costruttore),
ma solo in termini di conteggio degli eventi,
devo prendere le misure fatte in un determinato
luogo come riferimento per tutte le altre. Potrò così
dire che in un luogo la radioattivtà è maggiore,
minore, doppia rispetto al luogo di riferimento.
Media complessiva: | 17,78 | conteggi/minuto |
Errore sulla media: | ±0,04 | conteggi/minuto |
Coefficiente angolare della retta interpolante: | 0,0000 | conteggi al minuto/giorno |
Se l'ipotesi che non ci siano state variazioni di rilievo in questi anni è accettabile il rilevatore rileva una media di 17,88 conteggi al minuto con un errore di 0,03; questo significa che se andassi avanti per un tempo lunghissimo a contare gli eventi troverei, molto probabilmente, un valore medio “vero” dei conteggi compreso tra 17,8 e 18.0. Sottolineo il "se l'ipotesi che non ci siano variazioni è accettabile". Se calcoliamo la pendenza della retta interpolante i punti, troviamo che è praticamente 0; per la precisione, in data 4/11/2024 รจ 0.00006 pari all'aumento di un conteggio al minuto ogni 40 anni circa; come ho già scritto non lo so perché ci sia questo lievissimo aumento né se abbia un effettivo significato.
Questo numero, con un errore praticamente zero, se confrontato
con gli errori delle altre misure, sarà il mio numero di
riferimento. Confronterò con esso tutti gli altri dati.
La radioattività all'interno ed all'esterno della mia
abitazione
Si parla della presenza di radon, gas radioattivo, nella case poco
areate e negli scantinati. Anche se ho il dubbio che il mio contatore
sia in grado di rilevarlo, mi sembrava giusto cercare differenze di
radioattività in ambienti diversi attorno alla mia abitazione.
Luogo | Cnt/min | Err |
---|---|---|
Cantina semiinterrata e priva di aerazione permanente | 18,12 | ±0,67 |
Altra stanza nell'appartamento | 17,39 | ±0,69 |
Altra stanza, ma arieggiata con giro d'aria prima e durante la misura | 16,80 | ±0,98 |
Terrazzo adiacente ad altra stanza | 14,67 | ±0,71 |
A 20 metri dall'abitazione | 13,79 | ±0,76 |
Da un confronto dei dati si possono trarre alcune asservazioni.
Certamente mi avrebbe fatto piacere apprendere che la mia abitazione
mi protegge dalla radiazione cosmica, ma comunque non mi preoccupo
troppo per la differenza di
radioattività tra l'interno e l'esterno dell'edificio. Non penso
sia una differenza significativa e, come si può vedere più
avanti, ci sono ambienti naturali nei quali la radiazione è
superiore a quella rilevata all'interno della mia abitazione.
Pertanto, pur essendo gli ambienti abbastanza omogenei
le cause della variazione potrebbero non essere tutte imputabili
alla variazione di altezza.
Per evitare, poi, malumori per l'associazione di misure di
radioattività ambientale a località turistiche, non
riporterò i nomi dei luoghi, ma solo la loro altezza sul
livello del mare.
In questo caso le misure sono state fatte tutte all'aperto e verranno
confrontate con la misura fatta a 20 metri dalla mia abitazione e di
cui si parla nella sezione precedente.
La radioattività al variare dell'altezza
La radiazione cosmica causa della radioattività ambientale naturale
per arrivare fino a noi deve attraversare notevoli masse d'aria che ne
trattiene una parte. Quindi salendo dal livello del mare la radiazione
dovrebbe aumentare. È evidente che confrontare misure fatte in
luoghi diversi diventa critico in quanto intervengono altri fattori:
cambiando la natura del suolo, può cambiare anche il
contributo alla radioattività ambientale che deriva da esso.
Metri slm | Cnt/min | Err |
---|---|---|
67 | 13,79 | ±0,76 |
939 | 17,48 | ±0,59 |
1.260 | 17,24 | ±0,60 |
2.130 | 23,04 | ±0,82 |
È abbastanza probabile che la radioattività nella sua
componente cosmica aumenti all'aumentare dell'altezza sul livello del
mare. Secondo alcuni studi, sembra che il personale di volo che passa
una parte significativa del suo tempo a parecchie migliaia di metri
sul livello del mare risenta dei danni conseguenti a tale attività
lavorativa. D'altra parte si vede che la maggior radioattività
rilevabile all'interno del mio appartamento (vedi sezione precedente)
è equivalente a quella osservata a circa 1.000 metri d'altezza
e con ottima probabilità inferiore a quella rilevata attorno
ai 2.000.
La radioattività con la bora
Anni fa girava la voce che a Trieste, nelle giornate di bora,
la radioattività ambientale aumentasse in quanto il vento trasportava
direttamente sulla città l'aria della centrale elettrica
termonucleare slovena di Krško. Ho fatto numerose misure in giornate
di bora, ma non ho rilevato variazioni significative.
Cnt/min | Err | |
---|---|---|
Media di riferimento | 17,69 | ±0,04 |
Media nelle giornate di bora | 17,77 | ±0,37 |
Credo di dover chiarire alcune cose meno tecniche e più
legate all'attualità. Quanto ho scritto sopra non dice che
la centrale di Krško non è pericolosa per la città
di Trieste. Quanto ho scritto sostanzialmente afferma che non ho
rilevato, in condizioni di operatività normale della centrale,
variazioni di radioattività sulla città di Trieste.
Sono, invece, fermamente convinto, e la cosa è evidente a
chiunque guardi una carta geografica, che in caso di incidente
con fuoriuscita significativa di materiale radioattivo dalla
centrale di Krško, la città di Trieste si troverebbe in
una situazione molto critica, soprattutto in presenza di venti
da nordest, che per inciso sono dominanti in queste zone.
Gli elettroni accelerati sono una delle tre componenti
"storiche" delle radiazioni ionizzanti;
per chiarezza vediamo quali sono:
Si è detto che i raggi beta vengono fermati facilmente, ma la
radiazione gamma emessa dalla loro brusca decelerazione no e per questo
motivo la parte anteriore dei tubi a raggi catodici è costituita
da un grosso cristallo al piombo, in grado di assorbire, appunto,
i raggi gamma emessi.
Ho fatto misure con il televisore acceso e con il televisore spento,
mettendo il contatore geiger a pochi centimetri dallo schermo o ad una
certa distanza. Questi sono i risultati delle misure che non posso
ripetere in quanto non ho più televisori o monitor con i tubi
a raggi catodici ed i nuovi monitor cristalli liquidi non sembrano presentare problemi di radioattività.
La radioattività con i tubi a raggi catodici
I tubi a raggi catodici ormai sono caduti in disuso, ma fino a
qualche anno fa erano la componente fondamentale di tutti i televisori
e monitor dei computer. In essi degli elettroni venivano accelerati
e sbattuti contro una lastra di vetro trattata con delle sostanze,
dette fosfori, che, in conseguenza
di questi urti, emettevano radiazioni luminose.
Quando gli elettroni accelerati all'interno
del tubo a raggi catodici, vengono bruscamente fermati dallo schermo
reso luminescente dai fosfori, essi, per effetto di questa brusca
decelerazione, emettono anche raggi gamma. E quindi, un tubo a raggi
catodici diventa sorgente di radiazioni ionizzanti.
Condizioni dell'osservazione | Cnt/min | Err |
---|---|---|
A 5 cm dal televisore acceso | 27,04 | ±1,24 |
A 5 cm dal televisore spento da 24 ore | 26,87 | ±1,23 |
A 125 cm dal televisore acceso | 18,13 | ±0,99 |
A 250 cm dal televisore acceso | 18,37 | ±0,95 |
Non posso nascondere di aver provato una una certa sorpresa nel rilevare questi conteggi. Devo anche dire che qualcuno sostiene che i forti campi elettromagnetici presenti vicino allo schermo fanno impazzire il contatore Geiger. Io non ho trovato comportamenti che mi abbiano insospettito: La cosa che per me è risultata strana è che la radioattività si sia mantenuta costante anche dopo 24 ore di televisore spento (e non vedo perché un contatore geiger dovrebbe impazzire davanti ad un televisore spento da 24 ore; se qualcuno me lo sa spiegare glie ne sarò grato).
Avanzo alcune ipotesi e faccio qualche osservazione: il cristallo si rivela efficiente nel trattenere le radiazioni emesse dalla brusca decelerazione degli elettroni, prova ne sia che la radioattività non cambia a televisore acceso o spento. Resta da spiegare il modesto incremento di radioattività che si riscontra davanti al cristallo dello schermo. Un'ipotesi potrebbe essere che sia il piombo stesso presente nel cristallo ad avere una radioattività residua (un isotopo del piombo è radioattivo ed è presente con un'abbondanza pari al 1,4%, e decade con decadimento alfa).
Insomma, ad essere onesto non lo so quale possa essere la causa. Resta l'osservazione che l'incremento è modesto e limitato allo spazio in prossimità del televisore: insomma, il consiglio della mamma di non starci attaccato è un buon consiglio. Se poi pensiamo alla qualità dei programmi televisivi, l'idea di non tenere un televisore in casa potrebbe essere buona.
Va ripetuto, a conclusione, che i televisori (ed i monitor) a cristalli liquidi non dovrebbero presentare problemi di emissioni radioattive.
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